Fallire fa bene o male?

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Fallire è utile? Solo se ne capiamo le cause.

Il fallimento può diventare un’occasione di crescita (e un trampolino per il successo). Ma solo se capiamo i nostri errori e ci alleniamo per non commetterli più.

“Le parole sono importanti” veniva urlato da Nanni Moretti in Palombella Rossa, film di qualche anno fa. E il problema della parola “fallimento” è che in italiano ha la stessa radice di fallito: per questo il fallimento è da sempre visto nel nostro Paese come qualcosa da stigmatizzare. Una sorta di marchio infamante che non si può cancellare. Si dice infatti con disprezzo a un perdente: “Sei un fallito”.

Nel mondo della formazione sul business aleggia un grande mantra. 

“Fallire fa bene”. 

Il colonnello Sanders prima di fondare KFC all’età di 56 anni, ha visto la propria ricetta rifiutata oltre 1000 volte.

Joanne Rowling è una scrittrice, sceneggiatrice e produttrice cinematografica britannica. La sua fama è legata alla serie di romanzi di Harry Potter, che ha scritto firmandosi con lo pseudonimo J. K. Rowling, ricevette 12 porte sbattute in faccia prima che una piccola casa editrice accettasse di pubblicare il suo romanzo Harry Potter e questo diventasse un best seller globale.  

Walt Disney in gioventù venne licenziato da un giornale in cui lavorava, perché “non era creativo e mancava di immaginazione”.

Gli esempi si sprecano e il sottotesto è: buttati, sperimenta, fallisci. Impara dai tuoi fallimenti e un giorno, se terrai duro, ce la farai. 

Questo può essere vero, ma ciò che nessuno ti dice è che esistono due modi di fallire:

Il modo “inconsapevole”.

Il modo “consapevole”.

Il colonnello Sanders di KFC continuava a fare buchi nell’acqua, ma sapeva che il suo prodotto era una bomba ed era conscio delle sue capacità come cuoco (aveva iniziato a cucinare all’età di 7 anni dopo la morte del padre e in passato aveva già gestito con discreto successo un ristorante). 

I fallimenti di questo tipo sono dovuti ad alcune condizioni del nostro lavoro, che possiamo aggiustare col tempo, continuando a fallire. 

Sono modi “consapevoli” di fallire, e ci portano a crescere. 

Diversa è la storia di Lissette Calveiroaspirante influencer finita su tutti i giornarli quando, per raggiungere il modesto traguardo di 12.000  follower su Instagram, si è indebitata di 10.000 dollari per pagarsi viaggi, vestiti e borse firmate da postare. 

Ogni “wannabe”calciatorevelinachef o startupper che oggi prende un sogno in affitto e se lo appiccica addosso, fallisce in modo inconsapevole e inesorabile.  

Si impone di essere qualcun altro, ripetendosi che quel sogno è il SUO sogno. Ma il vero fallimento sta nell’incapacità di guardarsi dentro, ascoltarsi e vedere in modo consapevole e distaccato i propri stessi desideri. 

Questo non vale solo per le aspiranti Chiara Ferragni o per gli aspiranti Elon Musk. 

Un impiegato che vuole ossessionatamente aprire un agriturismo perché pensa di odiare il proprio lavoro, potrebbe semplicemente odiare vivere in città e desiderare invece andare a vivere in campagna.

Un bel giorno si ritrova quindi a mollare il posto fisso, a galvanizzarsi aprendo l’ambito agriturismo per rendersi presto conto che detesta accogliere i clienti e dover rifare i letti. E che invece lo stipendio fisso gli piaceva e sarebbe bastato riassestare alcune piccole cose nel suo lavoro di prima, trasferendosi magari fuori città.

L’altro lato della medaglia è che, chi è scoraggiato dalla società a perseguire la propria missione nel mondo, si ritrova quasi sempre ad affondare i propri desideri nel denaro come unica fonte di soddisfazione personale. 

Questo perché il denaro è un grande compensatore di sogni mancati. Se non puoi realizzarti, se ogni giorno andare a lavorare è un fardello insopportabile, non ti rimane che puntare ad avere più soldi, da goderti forse nei weekend e per 2 settimane di ferie all’anno. 

Per queste persone, ogni risultato economico produce un boost di adrenalina, che si esaurisce molto presto e lascia più depressi e frustrati di prima. 

È un effetto scientificamente provato, chiamato “hedonic treadmill” (ossia un tapis rulant della felicità, dove continui a correre, ma non avanzi mai). 

Oltre a non aumentare la nostra felicità, tenerci un lavoro che odiamo solo per il denaro, produce effetti alla lunga devastanti sia sulla nostra mente che sul nostro corpo. 

Insonnia, emicranie, tensione muscolare, stress e ansia, sistema immunitario basso, calo della libido, stanchezza cronica, dolori allo stomaco, appetito compulsivo… sono solo alcuni dei danni collaterali del lavoro (dati da: Center for Anxiety and Behavior Change, St.Mary University, American Psychologial Association, Harvard Health Letter).

Lavorare solo per il denaro aumenta anche del 50% la possibilità di sviluppare malattie neurodegenerative, come l’alzheimer, e Jeffrey Pfeffer, professore a Stanford e autore del libro Dying for a Paycheck (letteralmente: morire per lo stipendio), ha addirittura dimostrato che negli Stati Uniti si contano 120.000 morti in eccesso ogni anno per la cattiva amministrazione aziendale (insomma, il capo stronzo che ti porta allo sfinimento). 

Fermati un attimo e rifletti su che senso ha mangiare sano e andare in palestra, se è ciò che fai per 8-9-10 ore al giorno la principale causa della tua infelicità. 

Aspetta però a licenziarti per seguire i tuoi sogni. 

Ho individuato degli step per raggiungere la consapevolezza sugli obiettivi più autentici, raggiungerli e trasformarli in un lavoro soddisfacente sia dal punto di vista economico che umano: 

1) Distaccati emotivamente da tutti gli obiettivi presi in prestito e i sogni in affitto.

2) Una volta eliminate le emozioni di fondo, osserva cosa ti traina verso i più grandi risultati (è quella la tua vocazione, non è mai un obiettivo da raggiungere con fatica).

3) Costruisci un lavoro attorno a quella vocazione, a quel sogno intimamente tuo, che possibilmente aiuti gli altri e renda il mondo un posto migliore.

Lo so, sembra facile a dirsi e difficile a farsi, 

Ma questo semplice processo porta a risultati straordinari, che vanno al di là di ogni possibile previsione. 

– Il tuo lavoro viene alimentato dal carburante potentissimo della tua felicità. 

– I tuoi futuri collaboratori sono altamente motivati e danno il meglio ogni giorno. 

– I tuoi futuri clienti si innamorano semplicemente di tutto ciò che fai. 

Ma per riuscire a raggiungere questi risultati ti serve un sitema.

Te ne parlerò dettagliatamente gratis, proprio il mio sistema, sperimentato e ri-sperimentato negli ultimi 30 anni.

Il System 512IT per cambiare vita in 3 mesi. 

I posti sono limitati.

Se vuoi smettere di lavorare per i soldi, individuare ciò che ti rende davvero felice e trasformarlo nel tuo lavoro, iniziando a produrre risultati straordinari per te e il mondo…

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